Per la 2^D
Et haud scio an quidquam discatur felicius, quam quod ludendo discitur (Erasmo da Rotterdam)
Col Latino si può, anzi si deve, giocare. Perché giocare , come dice Erasmo da Rotterdam, è la strada migliore per imparare.
Vi propongo allora di leggere il post precedente sugli haiku giapponesi e cimentarvi, con sagace leggerezza, nella composizione di haiku in Latino. Io l'ho fatto (anche attingendo a Virgilio e Catullo 😉).
Ecco i risultati:
1. Ad discipulos meos
Quod magistra sum
florentium ver ingeniorum,
fiduciae plena, exspecto.
2. Autumnus
Maiores de montibus umbrae cadunt
Adesse tempus autumni nuntiant
Sed dulcis candidorum solum manet memoria.
Qual è “l'utilità” di questo esercizio?
Se il divertimento e il gioco non bastassero a giustificarlo , tranquilli … ho un piano B😎
In primo luogo gli haiku ci portano a confrontarci con la cultura degli Altri, in questo caso la cultura tradizionale giapponese; inoltre, comporre in latino seguendo regole precise, attiva la creatività, ma fondata, come è sempre la creatività degna di questo nome, sulla conoscenza.
Scrivere in lingua latina costringe a riflettere sulla correttezza morfologica del testo, a soffermarsi sulle scelte lessicali più opportune, a usare sapientemente il dizionario, a fare confronti con l'italiano, a ricorrere a figure retoriche ( e quindi anche a riconoscerle e maneggiarle adeguatamente). E ancora, affina la sensibilità e il senso del bello, può suscitare curiosità verso la poesia, e poi esprimersi in modo personale è bellissimo ....
Et haud scio an quidquam discatur felicius, quam quod ludendo discitur (Erasmo da Rotterdam)
Col Latino si può, anzi si deve, giocare. Perché giocare , come dice Erasmo da Rotterdam, è la strada migliore per imparare.
Vi propongo allora di leggere il post precedente sugli haiku giapponesi e cimentarvi, con sagace leggerezza, nella composizione di haiku in Latino. Io l'ho fatto (anche attingendo a Virgilio e Catullo 😉).
Ecco i risultati:
1. Ad discipulos meos
Quod magistra sum
florentium ver ingeniorum,
fiduciae plena, exspecto.
2. Autumnus
Maiores de montibus umbrae cadunt
Adesse tempus autumni nuntiant
Sed dulcis candidorum solum manet memoria.
Qual è “l'utilità” di questo esercizio?
Se il divertimento e il gioco non bastassero a giustificarlo , tranquilli … ho un piano B😎
In primo luogo gli haiku ci portano a confrontarci con la cultura degli Altri, in questo caso la cultura tradizionale giapponese; inoltre, comporre in latino seguendo regole precise, attiva la creatività, ma fondata, come è sempre la creatività degna di questo nome, sulla conoscenza.
Scrivere in lingua latina costringe a riflettere sulla correttezza morfologica del testo, a soffermarsi sulle scelte lessicali più opportune, a usare sapientemente il dizionario, a fare confronti con l'italiano, a ricorrere a figure retoriche ( e quindi anche a riconoscerle e maneggiarle adeguatamente). E ancora, affina la sensibilità e il senso del bello, può suscitare curiosità verso la poesia, e poi esprimersi in modo personale è bellissimo ....
Che dire ancora? È tempo di creare! 😊 I migliori haiku ( ma anche quelli così così ) saranno pubblicati sul blog 🏆
Commenti
Posta un commento