Il Mito che ci abita: Danae


Come molti altri, anche il mito di Danae parla di destino, nascita, morte, di conflitto fra una logica maschile di potere, di cinico egoismo, e un’altra, femminile, di sentimenti, cura, accettazione, senso religioso del limite. Quanta "attualità"!
Ma questo è il Mito: “Ciò che non fu mai ma che accade continuamente”

Il viaggio per mare di una madre che cerca la salvezza per il suo bambino, angoscia e speranza di chi chiede al Cielo un cambiamento, una tregua alla sventura: il bellissimo brano di Simonide di Ceo -scelto anche come lettura corale nazionale in conclusione della Notte del Liceo Classico 2017- precipita nel nostro presente, ci invita a pensarlo o quantomeno a cogliere, oltre le apparenze, l’umanità di tante vite in fuga dall’onda alta della Storia.

Nelle foto: 
Profughi sbarcati nel porto di Salerno nel luglio 2014 con più di 2000 migranti, tra cui molti bambini;
Profughi in Macedonia


“...ὦ τέκος /οον χω πόνον·/ σ δ' ωτες γαλαθηνι t
tori κνώσσεις ….”
 O figlio, che pena è la mia!
Ma tu dormi, piccolo cuore ignaro ..."

“κέλομ', εδε, βρέφος, εδέτω δ πόντος, εδέτω δ'/ μετρον κακόν· μεταiβολία δέ τις φανείη…”
"Ma, ti prego, dormi, piccolo, e s’acquieti
il mare, e abbia tregua l’immane sventura.
E un qualche cambiamento si manifesti ..."

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